Scheda intervento: INT-27-2021

MEDIAZIONE CULTURALE SANITARIA NELLE COMUNITA' ZIGANE

OPERA NOMADI MILANO ODV

07/03/2000 – 30/12/2010

Territorio di attuazione: Italia, Lombardia, Milano, Italia, Lombardia

Tipo di finanziamento: Nazionale

Ammontare della spesa: € 30000

Natura prevalente dell’intervento: Prevenzione primaria

Ambito di intervento primario: Accesso e funzionamento Servizi Sanitari

Fascia d’età del target: Infanzia, Adolescenza, Età adulta, Età senile

Cittadinanza del target: Italiana

Categoria vulnerabile del target: Rom, Sinti e Camminanti

Esito della valutazione: Promettente

Abstract: Il Progetto nasceva da un protocollo d’intesa sottoscritto con l’ASL (ora ATS) di Milano – Dipartimento ASSI per favorire l’accesso ai servizi socio sanitari dei Consultori familiari da parte delle giovani madri delle comunità zigane milanesi. L’area di riferimento era il “materno – infantile”, con l’obiettivo di avvicinare i nuovi nuclei formatisi nei “campi nomadi comunali” ai servizi territoriali sui temi della prevenzione e della salute per i minori, a partire dalle vaccinazioni, la contraccezione ( a quel tempo considerata una specie di tabù avvolta da una profondo pregiudizio e disinformazione), al sostegno della popolazione adulta più fragile la cui aspettativa di vita era mediamente inferiore a quella riscontrata nel resto della popolazione. Il Progetto, di carattere sperimentale per la partecipazione attiva di mediatrici/facilitatrici Rom, venne realizzato in un’area periferica della città in cui era presente da alcuni decenni una numerosa comunità di rom italiani. Benchè nel Quartiere vi fossero importanti ambiti di relazione sociale, in particolare quella scolastica, gli indici di morbilità rilevati nell’insediamento erano estremamente preoccupanti per analogia con vaste aree dei paesi meno sviluppati. La struttura del Progetto nasceva quindi da una prima, iniziale, condivisione con gli organi istituzionali, Regione e ASL, degli obiettivi generali di medicina territoriale che vedevano il coinvolgimento diretto del Consultorio familiare, la creazione di un gruppo di operatori socio sanitari, la partecipazione e formazione di 4 giovani donne madri rom che avrebbero affiancato l’intervento degli operatori sanitari e dell’area sociale nel Servizio con le famiglie del campo. Gli strumenti utilizzati volsero a identificare gli aspetti di natura culturale e relazionale legati alle abitudini, ruoli e generi nella Comunità e alla capacità dei Servizi di assicurare l’obiettivo della prevenzione e tutela della salute .

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